A.C. 1660-A
Sì, grazie, Presidente. Io lo voglio dire subito, noi diamo un giudizio di questo provvedimento che è pessimo, e voglio spiegarne i motivi nell'intervento e nei pochi minuti che ho a disposizione. Intanto non mettiamo in dubbio che la sicurezza sia una priorità per questo Governo, abbiamo sentito ripetere anche dalla Presidente del Consiglio, a commento dei fatti di cronaca che hanno scosso il Paese questa estate, che la priorità è la sicurezza. Quello che noi mettiamo in dubbio è l'efficacia di questo provvedimento nell'affrontare un tema sensibile e importante come la sicurezza, che pure per noi è un tema importante; cioè noi non crediamo che le condizioni di sicurezza dei cittadini si garantiscano - come fa questo provvedimento - comprimendo la libertà personale, restringendo gli spazi di manifestazione, istituendo nuovi reati e aumentando ulteriormente le pene, anche perché non è che mettendo pene più severe il reato non viene commesso, e questo io credo che sia un dato di fatto. Questo approccio, questo uso ideologico - la voglio dire così - del diritto penale, anzi, dico questo panpenalismo emozionale a nostro parere è non solo sbagliato - ed è sbagliato perché non risolve i problemi, e i dati lo certificano - ma è anche assolutamente pericoloso; cioè mettere in moto una spirale in base alla quale tutte le volte si aumentano le pene o si prevedono nuovi reati non sappiamo dove porta; anzi, pensiamo che in questo modo, ad aumentare le pene continuamente si possa arrivare a prevedere il carcere per tutti e il carcere per tutto.
E a proposito di carcere, mi faccia dire due parole per come sono messe oggi le condizioni delle nostre carceri. Beh, noi ci saremmo aspettati, anche in questo provvedimento che pure tratta la materia, interventi ben più incisivi di quelli che invece sono inseriti per migliorare la qualità della vita dei detenuti e la qualità della vita degli operatori ma, soprattutto, per ottemperare a quello che consideriamo un faro, l'articolo 27 della Costituzione che prevede, appunto, la rieducazione della pena. Ecco, ci duole dirlo, ma niente di tutto questo è previsto in questo provvedimento. Noi crediamo, infatti, che la sicurezza vada garantita prima di tutto con azioni di prevenzione; voi agite sempre dopo, arrivate sempre dopo, arrivate quando il fatto, quando il crimine è già stato commesso. Invece, appunto, noi pensiamo che la sicurezza vada garantita prima, vada garantita con azioni di prevenzione, vada garantita attraverso investimenti sui presidi sociali, investimenti sui centri di aggregazione, sul sostegno al disagio.
Quella che voi avete chiamato la politica dei bonus e che vi siete anche beati di smantellare, quindi molte agevolazioni - va detto - contribuivano a levare dalla disperazione tante famiglie e tanti ragazzi: penso, per esempio, al bonus psicologo, che pure avete ridotto; al reddito di inclusione; al Fondo per la morosità incolpevole. Certo, è più facile istituire il reato di occupazione abusiva di immobile, che mettere a disposizione risorse per la morosità incolpevole e risorse e fondi ai comuni per far fronte a quello che oggi si palesa, con sempre più evidenza, essere un disagio abitativo e, quindi, una cronica debolezza del sistema dell'alloggio pubblico.
Io voglio sgombrare subito il campo dall'accusa che spesso e volentieri ci fate e che ho sentito anche in quest'Aula, cioè l'accusa di buonismo, spesso ci definite buonisti. Ecco, vorrei dire che noi non siamo buonisti, noi siamo realisti, cioè vediamo le cose nella loro complessità. Quindi non siamo buonisti, ma sappiamo come le devianze possono nascere da contesti sociali difficili e se non agiamo su quei contesti noi offriamo solo fumo negli occhi ai cittadini e, appunto, non risolviamo i problemi, li lasciamo sul tavolo.
La sicurezza è una materia complessa e dobbiamo agire a 360 gradi, con un approccio integrato, a partire dalle condizioni che la determinano. Ho parlato di sociale e di disagio psicologico, ma la sicurezza è anche il contesto nel quale noi ci muoviamo e viviamo. Tutti gli studiosi della materia sono assolutamente concordi nel dire che la sicurezza urbana si garantisce anche con interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana, che puntino a garantire una migliore qualità del vivere - lo dico pensando ad alcune aree e periferie più degradate del nostro Paese -. La sicurezza urbana si garantisce con l'attenzione e la cura degli spazi pubblici e anche con iniziative che li tengano vivi, magari in collaborazione con il Terzo settore, con le associazioni e con il volontariato. La sicurezza si garantisce anche con la cultura - io so che questo può sembrare a molti colleghi della maggioranza un controsenso, ma è così - ed è per questo che noi avevamo presentato un emendamento per sostenere la lettura, attraverso delle risorse da assegnare alle biblioteche aperte al pubblico sia statali, ma anche dei nostri comuni, soprattutto dei piccoli comuni, magari dei comuni delle aree più disagiate per creare spazi di aggregazione. La sicurezza è anche il tempo pieno a scuola, come succede in tutti i Paesi d'Europa per levare dalle strade i ragazzi e le ragazze e per dare loro un'alternativa, anche in termini di strumenti che possono avere a disposizione per garantirsi un futuro diverso.
Ecco, noi non abbiamo niente di tutto questo sul fronte prevenzione, però, guardi, il vero problema e limite di questo provvedimento è che non sono previste risorse, questo è un provvedimento a risorse 0: non ci sono risorse per gli interventi sociali; non ci sono risorse per gli interventi culturali; non ci sono risorse per interventi di riqualificazione urbana; non ci sono risorse per le forze dell'ordine. Questo lo voglio dire perché avete bocciato, in Commissione, un nostro emendamento che prevedeva più risorse per le assunzioni nelle Forze dell'ordine per reintegrare gli organici. Allora alle Forze dell'ordine voi, da un lato, offrite un pannicello caldo di aumenti di pena per le lesioni a pubblico ufficiale e, dall'altro, s'è visto che la Presidente del Consiglio non si fida delle Forze dell'ordine e della Polizia: se è vero quello che è scritto oggi sui giornali, addirittura avrebbe chiesto un allontanamento dagli uffici di Palazzo Chigi della Polizia. Quello che a noi pare da evidenziare è che non avete messo soldi per aumentare la presenza delle Forze dell'ordine sul territorio o quello che, ancora, loro stanno aspettando: un rinnovo adeguato ai contratti degli agenti di polizia. Avete previsto un aumento salariale che non copre nemmeno le spese dell'inflazione e, ancora, le Forze dell'ordine stanno aspettando gli straordinari da oltre 1 anno.
Ecco, tutto questo per dire che cosa? Che senza le risorse togliete la maschera alla operazione propagandistica che state facendo con questo disegno di legge.
Siete capaci, quello sì, di aumentare le pene e di istituire nuovi reati, che non richiedono grandi fatiche né risorse e sono facilmente spendibili davanti ai telegiornali. Ci può stare questo, ormai siamo abituati e abbiamo capito che è la cifra di questo Governo mettere in campo misure ad uso e consumo dei telegiornali, ma ci preoccupa molto il limite oltre il quale state spingendo questa operazione propagandistica e questa concezione di sicurezza a favore di telecamere. Faccio qualche esempio: avete previsto l'aggravante della truffa agli anziani, che pure è un fenomeno odioso e che noi chiaramente condanniamo, se il fatto - quindi, se la truffa - avviene all'interno di una stazione ferroviaria; quindi, come dire, se la truffa viene fatta all'interno di un giardino o di un parco pubblico è meno grave che se viene fatta all'interno di una stazione ferroviaria. Ecco, da questo punto di vista, noi vorremmo capire la ratio sinceramente, perché insomma non so o ci dite che il Ministro Salvini che si occupa di infrastrutture è più importante del Ministro Pichetto Fratin che si occupa di parchi pubblici oppure noi davvero non capiamo quale possa essere la ratio di questa aggravante.
Secondo esempio, il blocco stradale: da illecito amministrativo l'avete trasformato in un illecito penale, punibile con la reclusione in carcere, quindi un illecito penale per chi blocca le strade. Ecco, forse vale la pena sottolineare che, in questo modo, arrivate a comprimere, di fatto, la libertà di manifestazione, perché il blocco stradale può essere la conseguenza, anche non voluta, magari di una manifestazione di studenti fuori dalla scuola o, perché no, di uno sciopero. Voi avete il dovere di tutelare questo diritto e la libertà di espressione del dissenso, ecco perché abbiamo definito questo provvedimento pericoloso e liberticida: è un termine che usiamo con molta cautela, ma che in questo caso riteniamo davvero appropriato.
Come hanno già evidenziato anche altri colleghi, la vostra furia ideologica si scarica perfino sui bambini. Questo duole dirlo - ho sentito alcuni colleghi di maggioranza provare, in qualche modo, a giustificare questa norma -, ma è nero su bianco: voi avete cancellato il differimento della pena in carcere per le donne con figli di meno di 1 anno. Voi state condannando i bambini, fino a 1 anno di vita, a vivere dentro al carcere. I bambini in carcere sono una vergogna, non solo per il Partito Democratico, ma per tutti.
Arrivo ad un altro esempio e punto: voi fate fare un salto indietro, che è ingiustificato dalla scienza, ma giustificabile in base al vostro tasso di repressione e di ideologia, anche a un settore industriale, quello della coltivazione della canapa legale, che con questo provvedimento vedrà la chiusura di 3.000 imprese e il licenziamento di 15.000 lavoratori. Questi non sono dati che ci siamo inventati, sono dati che ci sono stati forniti dalle associazioni che lavorano in questo settore. Lavoratori, peraltro, lo voglio dire, in molti casi giovani, anzi giovanissimi. Allora è evidente che il commercio illegale dilagherà e ci penserà la criminalità dare lavoro a questi ragazzi, mentre le imprese oneste che pagano le tasse saranno costrette a chiudere e tutto questo alla faccia della sicurezza che voi, con questo provvedimento, vorreste garantire.
Ecco, Presidente, noi abbiamo fatto una dura opposizione in Commissione a questo provvedimento e questi sono solo alcuni dei motivi per i quali noi abbiamo fatto questa battaglia di civiltà. Voglio dire e anticipare che continueremo a fare battaglia in quest'Aula e a dire in quest'Aula e nel Paese che, con questo modo di agire sulla sicurezza, su una materia così delicata e sensibile e che ha che fare con la libertà di ciascuno di noi, andando giù con l'accetta del panpenalismo emozionale e dell'aumento e basta delle pene, aumenterete solo i danni sociali. Abbiamo visto, ahimè, anche i danni economici e, sicuramente, non garantirete più sicurezza, ma insicurezza.